_comunicato #650
03 Gennaio 2017
Nessuna polizza assicurativa anticalamità obbligatoria per gli immobili. – “La Verità” Cesare Lanza – Assoedilizia
Dichiarazione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici
Ad ogni sisma riemerge carsicamente la proposta della polizza di assicurazione obbligatoria per gli immobili, che ne copra il rischio. Onere a carico dei proprietari di casa, ovviamente.

Questa volta è il quotidiano La Verità, con una nota di Cesare Lanza, a sventolare la bandiera riprendendo la tesi delle assicurazioni che la propugnano da anni.

E’ opportuno ricordare che la polizza obbligatoria anticalamità è già stata sonoramente bocciata dall’Antitrust con le seguenti motivazioni: “Una copertura assicurativa generale contro le calamità naturali comporta rilevanti e inevitabili limitazioni alla regola della concorrenza…
E l’imposizione di un obbligo assicurativo contribuisce a irrigidire la domanda dei consumatori, che saranno indotti ad accettare le condizioni praticate dalle imprese, anche quando le considerano particolarmente gravose”.

Il quotidiano cita a sostegno della propria tesi l’esempio dell’assicurazione obbligatoria dei veicoli a motore: dimenticando che l’obbligatorietà riguarda solo la responsabilità civile (danni ad altre persone e loro proprietà). Mentre sono facoltative altre clausole, compresa quella dei danni causati da calamità naturali.

Che la polizza anticalamità per gli immobili, poi, sia una tassa, non mi sembra dubbio. Distorsiva, peraltro. Cosa facciamo? La imponiamo anche laddove non c’è il minimo rischio tellurico – la prova storica potrebbe bastare – o solo nelle zone che presentano tale rischio?

Non dimentichiamo tra l’altro che gli assicuratori stessi, se non ricordo male, nella loro proposta parlano di copertura del rischio sismico e non di quello alluvionale, per esondazione e inondazione, o per frane, smottamenti etc. Mah…

Inoltre lo Stato, per via dell’ovvio vincolo di riassicurazione (data l’entità del rischio) non è liberato dall’onere di rispondere dell’evento dannoso. Le spese, fatte uscire dalla porta, rientrano dalla finestra.

E, sul piano della psicologia di massa (cioè della ratio politica), ci immaginiamo cosa potrà voler dire per i nostri governanti avere una polizza assicurativa obbligatoria su cui scaricare parte della responsabilità pubblica per le calamità naturali?

Di fronte agli effetti disastrosi di un sisma potranno rispondere: ormai c’è la polizza con la compagnia di assicurazione, vedetevela tra di voi.

Non solo, ma è probabile che si allenti anche l’attenzione politica alla fase di salvaguardia e di tutela del territorio (anche ai fini della sicurezza) che serve a ridurre, se non impedire gli effetti degli eventi calamitosi.
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