09 Novembre 2015
Luca Ricolfi – Associazione Proprietà Edilizia Torino – Convegno nel Palazzo del Comune
Spaziani Testa indispensabile intervenire sulla detassazione della locazione
“Nella dottrina europea – c’è una precisa gerarchia sugli effetti della tassazione; per cui la più dannosa sulla crescita è la tassa sui profitti, (la tassa societaria), poi viene l’imposta sui redditi, quindi l’Iva, (l’imposta sui consumi) ed infine l’imposta sulla proprietà immobiliare. C’è una certa plausibilità teorica.
Ed è per questo che inizialmente propendevo per la tassazione degli immobili.
Ma, studiando gli effetti delle tasse sullo sviluppo economico di uno qualsiasi dei 34 Paesi dell’area Ocse non ho mai trovato traccia dell’imposta sulla casa. Certo, essa per entità complessiva – circa 600 miliardi a livello europeo – è trascurabile rispetto alle molte migliaia di miliardi generati dalle tasse sul reddito, sui consumi e quant’altro. Ma questa irrilevanza non mi convinceva. Fino a quando ho capito. La tassa sulla casa è valutabile, non sulla base dei numeri, ma della fiducia. Se si colpisce la ricchezza delle famiglie, e la casa ne è caposaldo, la sicurezza vacilla. Conseguenza, i consumi si contraggono, i valori immobiliari crollano, la possibile ripresa non si manifesta. Come ha dimostrato lo Stato italiano: per racimolare 20-25 miliardi grazie all’imposizione fiscale sul mattone, ha ridotto di oltre 1.000 miliardi il valore del patrimonio dei suoi cittadini”.
Più chiaro di così non poteva essere Luca Ricolfi, sociologo e editorialista tra i più stimati in Italia, docente nella Facoltà di Psicologia dell’Università di Torino, nella relazione svolta al Convegno “Proprietà immobiliare e fiscalità: quale futuro?” organizzato dall’Associazione della Proprietà Edilizia di Torino nella Sala delle Colonne del Comune. Musica per le orecchie del presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici, dei molti esponenti del mondo immobiliare – tra i quali il presidente di Fiaip Paolo Righi – invitati dal presidente dell’Ape Erasmo Besostri Grimaldi: e di notevole interesse il dibattito che ne è seguito, moderato da Giuseppe De Filippi, conduttore Tg5, responsabile Economia – dopo i saluti del vicepresidente del Consiglio comunale Silvio Magliano; dibattito al quale ha inoltre partecipato Annarosa Penna, Coordinamento legali di Confedilizia.
Certo, quando l’assurda tassazione è stata decisa, l’Italia era sull’orlo del baratro; l’Europa esigeva provvedimenti severi e immediati. Ma non sarebbe stato meglio, si è chiesto Ricolfi, adottare altre scelte: tagli alla spesa pubblica, ad esempio, oppure un prelievo una tantum simile al famoso 6 per mille sui conti correnti deciso dal governo Amato in un’altra simile emergenza? Ma non si trattava di una scelta strutturale, è stato obiettato. L’Europa, è stata la risposta, avrebbe comunque accettato. Invece la tassa sulla casa si è trasformata in un fardello da trascinare negli anni, inducendo in tal modo i proprietari a non avere più fiducia in questo tipo di investimento, ed aumentando insicurezza ed angoscia.
Né il taglio di Imu e Tasi sulla prima casa – ha rincarato Spaziani Testa -, pur molto importate e da salutare con soddisfazione perché segna un cambio di direzione fondamentale soprattutto per le motivazioni con le quali viene sorretta (sostegno al settore immobiliare ed edilizio e iniezione di fiducia stimolatrice dei consumi), potrà indurre alla ripresa del settore più di tanto. Si tratta di 3-4 miliardi su un totale di circa 25, il resto viene sopportato dalle case in locazione, dal commercio, dall’industria. Intervenendo dinanzi alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, Spaziani Testa ha ricordato che per produrre effetti consistenti è necessario un intervento di detassazione più ampio che parta proprio dagli immobili locati.
Per quanto riguarda le regole europee, ispirate dal doppiopesismo, esse sono fatte su misura per certi Paesi, in determinate circostanze. Prevalgono le valutazioni politiche.
Proprio sulla politica dell’Europa nuovo affondo di Ricolfi: l’Unione è governata da burocrati irresponsabili. In realtà è il mercato cui dobbiamo rispondere. E’ inutile strizzare l’occhio ai Paesi più forti: se il mercato, quand’è in preda a convulsioni maniaco-depressive, decide in una certa maniera, non c’è Unione che ci possa salvare.
Ma, alla fine, Ricolfi manifesta ottimismo sull’abolizione totale o parziale della tassazione anche sulla seconda casa.
La motivazione, al solito, non è dovuta ad equità o ad interesse dell’economia, ma a calcolo politico. Nelle prossime elezioni, che molto probabilmente vedranno fronteggiarsi il PD e il M5S, il partito di Renzi avrà bisogno dei voti dei proprietari immobiliari.