_comunicato #602
30 Luglio 2012
Primo Esodo Estivo – Vacanze agosto 2012
Cescat – Centro Studi Casa Ambiente Territorio
Aiaga – Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi

COMUNICATO STAMPA

WEEK END IN CORSO: IN VIAGGIO 11 MILIONI

In partenza da Roma 800.000, da Milano 500.000, da Torino 300.000, da Genova 170.000, da Bologna 165.000.

Roma, Milano 28 luglio 2012 –

Il Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia e Aiaga-Associazione Italiana Amici Grandi Alberghi prevedono che nel prossimo week-end del 27-30 luglio si metteranno in viaggio per le località turistiche 11 milioni di italiani (6,5 milioni per uno-due giorni, 4,5 milioni per le vacanze vere e proprie).

Le vacanze dureranno: da 1 a 7 giorni per il 63%; da 8 a 14 per il 34%; da 15 a 21 per il 3%; da 22 ed oltre 1%.

Le mete.

Il 64% sceglierà il mare, il 13% la montagna, il 11% i laghi e il 5,5% le città d’arte.

Il restante 6,5% si divide tra crociere, fitness, ecc.

La classifica delle mete.

La Romagna è sempre in testa alla classifica, anche grazie a iniziative quali una rete di hotel, pensioni e spiagge per gli animali domestici che accompagnano i turisti (mezzo milione cani e gatti in partenza nel prossimo week-end).

Bene la Toscana, Campania ed anche Veneto, Lombardia, Liguria, Puglia, Lazio.

Dove si alloggia.

Albergo 36%; B&B/pensioni 16%; Agriturismo 9%; Spa/terme/centri benessere 7%; Altro (appartamento, casa propria o di parenti e amici, campeggio) 32%.

Stranieri: un milione e mezzo, principalmente tedeschi, francesi, britannici, spagnoli.

In termini relativi, maggioranza di Svizzeri, tra i più numerosi proprietari di casa stranieri in Italia.

Turismo dai Paesi dell’area del dollaro favoriti da un contingente favorevole rapporto di questa moneta con l’euro.

Anche se, in assoluto, si tratta di piccole cifre, consistente incremento percentuale di russi, cinesi e indiani.

Le città italiane vengono viste, all’estero, come il miglior connubio al mondo di arte e di buona cucina.

Secondo Cescat e Aiaga, pure il prossimo week-end conferma alcune tendenze già in atto:

- la dilatazione del periodo di vacanze estive che va da metà giugno a fine settembre. Oggi, a fine luglio, oltre il 25%, ha completato il periodo principale di ferie;

- la suddivisione delle vacanze in più periodi (2 milioni fanno gite frequenti di 2-4 giorni);

- la permanenza nelle grandi città, perché più vivibili, proprio nel mese di agosto;

- l’utilizzo, per scegliere le proprie mete, di internet (circa il 60%);

- la riduzione della durata media della vacanza (da 12 a 10 giorni).

Commenta Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia-Cescat e dell’Associazione italiana amici dei grandi alberghi AIAGA: “Quello del turismo è l’unico settore che può progredire anche in tempi di crisi economica, in cui la produttività stenta a crescere; ciò in quanto il suo sviluppo non è in alcun modo legato ai limiti di capacità di assorbimento da parte del mercato, come avviene per i beni durevoli, poiché risponde alla insopprimibile naturale tendenza dell’umanità ad un continuo miglioramento ed accrescimento culturale e di benessere.

Sicché il turismo sta dimostrando di rappresentare, in questa congiuntura economica, la via di uscita per controbilanciare la stasi di altri settori.

Purtroppo, nel nostro Paese assistiamo ad un insufficiente utilizzo delle potenzialità di questo comparto economico.

Scontiamo l’incapacità in sede locale e nazionale di ridurre a sistema il ricchissimo asset del patrimonio turistico, nonché gli effetti di una miope politica centrale di promozione nell’ambito internazionale.

Se l’Italia vuole mantenere e migliorare la propria posizione internazionale in campo turistico, scesa dal 1970 ad oggi, dal primo al quinto posto nella classifica mondiale (dopo Francia,Usa, Spagna, Cina) occorre un deciso cambiamento di strategia, a cominciare da incentivi pubblici, come hanno già fatto i governi di Francia, Spagna, Grecia, Croazia e di altri Paesi.
Seguono l’integrazione della politica per il turismo con quelle dei trasporti, dei beni culturali e dell’ambiente: nonché un coordinamento unico che superi la frammentazione di competenze tra Regioni e la miriade di strutture di promozione locale.”

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