_news #243
22 Febbraio 2010
Scuola - conflitti etnici - interculturalismo - periferie - Incontro UCID con mons. Angelo Zani - Santa Sede
Incontro di Monsignor Angelo Zani, sottosegretario all’Educazione della Santa Sede, con gli imprenditori dell’UCID a Milano

LA SCUOLA (EDUCAZIONE E INSEGNAMENTO) E’ IN GRADO DI SUPERARE I CONFLITTI ETNICI

Colombo Clerici (Assoedilizia): “La politica faccia tesoro di questa analisi e dell'esperienza della Chiesa, per evitare episodi del genere di quello di Via Padova”

Benito Sicchiero

Duecentomila scuole, 1860 università, 50 milioni di allievi sono le “forze” che la Chiesa schiera nel mondo, non per spirito di conquista o di asservimento, ma per diffondere conoscenza e, insieme, principi alti di solidarietà, di rispetto dell’altro, di accoglienza.
Per consentire a popolazioni diseredate di mettersi al passo con quelle più progredite.
Moltissime di queste istituzioni sono frequentate da studenti di altre confessioni cristiane e di altre fedi religiose.
“Le culture non interagiscono da sole o per automatismo” ha detto Monsignor Angelo Zani, Sottosegretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede, intervenendo a Milano ad un incontro con l’UCID –Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti sul tema Globalizzazione, educazione e dialogo interculturale. “Anzi – ha aggiunto – sovente l’esperienza dimostra che molti contatti tra identità culturali diverse sfociano in forme di conflitto o di lotta di potere. Solo grazie a un intenzionale intervento educativo, dall’incontro delle diversità può scaturire arricchimento e crescita”.
Quindi, per affrontare le problematiche dell’interculturalismo occorre assumere un “approccio positivo” e applicare “la grammatica del dialogo. Ma soprattutto è necessario appellarsi alla dimensione antropologica, che sta alla base dell’educazione interculturale”.
Nei Paesi ricchi e in particolare nell’Europa occidentale oggetto del complesso fenomeno di una straordinaria e variegata immigrazione, non si è trovato finora un modello condiviso e ispirato alla cooperazione comunitaria che consenta di raggiungere un equilibrato obiettivo di integrazione e coesione sociale.
Le fondamenta dei nuovi sistemi di convivenza, rispettosi della dignità di ogni persona, dovranno risiedere certamente nei programmi educativi, opportunamente adattati.
Tali programmi, però, potranno incidere sulla società solo a partire della seconda generazione; mentre in diversi Paesi, come l’Italia, stiamo assistendo a un consistente afflusso di prima generazione, con una significativa componente clandestina.
Dal punto di vista dell’approccio pedagogico all’intercultura, Monsignor Zani indica tre criteri orientativi fondamentali: salvaguardare l’identità personale di ciascun soggetto, promuovere atteggiamenti di reciprocità, condividere valori e ideali. “Questa riflessione e l'insegnamento della Chiesa – commenta il Presidente di Assoedilizia e Vice Presidente dell’UCID Achille Colombo Clerici – offrono alla società cittadina, ancora scossa per i recenti fatti di via Padova, ed ai politici, fondamentali elementi di analisi e di azione dei quali auspichiamo si tenga conto”.
All’incontro, organizzato dal presidente Franco Nava, sono stati notati Mons. Franco Buzzi, Federico Falck, Giuseppe Vigorelli, Mario Cicogna Mozzoni, Ugo Fumagalli Romario.
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