_news #219
25 Novembre 2009
Da Mezzana Bigli (Pavia) una soluzione per la crisi dell'agricoltura italiana
Achille Colombo Clerici commenta: “Una iniziativa di grande valenza culturale e sociale, prima ancora che economica”
Nasce il Progetto 100 Cascine- patrocinato da Assoedilizia- dalla felice intuizione di Alessandro Belgiojoso

DA MEZZANA BIGLI (PAVIA) UNA SOLUZIONE PER LA CRISI DELL’AGRICOLTURA ITALIANA

Achille Colombo Clerici commenta: “Una iniziativa di grande valenza culturale e sociale, prima ancora che economica”

Benito Sicchiero

Il titolo del Progetto parla di 100 Cascine: ma a 4 mesi dal via sono già circa 170, situate in Lombardia e in altre regioni.
E c’è di più.
L’iniziativa di Alessandro Belgiojoso, nome storico del patriziato lombardo, che all’inizio puntava semplicemente alla riqualificazione di fabbricati agricoli fornendo una risposta alla domanda di ricettività in vista di Expo 2015, strada facendo – pur mantenendo l’obiettivo – si sta trasformando in una linea-guida di soluzione di alcuni problemi che affliggono la nostra imprenditoria agricola.

Lo si è visto alla prima Convention svoltasi a Cascina Erbatici di Mezzana Bigli (Pavia), complesso multifunzionale agri-turistico-industriale di proprietà di Federico Radice Fossati, antesignano della nuova linea. Partecipanti quasi 400 proprietari agricoli, spesso dai cognomi importanti, tutti convinti che il terreno non può più permettersi di essere solo fornitore di cibo, insidiato com’è dagli alti costi di produzione, da un mercato penalizzante, dall’invadenza straniera.
Soluzione.
Porlo a disposizione di quell’industria italiana che non dovrebbe temere concorrenza anche se, purtroppo, non tutti l’hanno ancora capito: il turismo.

Da un nutrito gruppo di relatori, tutti esperti anche se non tutti agricoltori, il Progetto, destinato a coinvolgere omologhe realtà umbre e financo pugliesi, è stato esaminato sotto tutti i punti di vista: occasione per il turismo italiano e la riqualificazione del territorio rurale lombardo (Roberto Ruozi, presidente del Comitato 100 Cascine e del Touring Club Italiano, e Federico Radice Fossati); il paesaggio rurale quale opportunità per sostenere la nuova multifunzionalità dell’azienda agricola (Giovanni Sala); criteri di intervento per il recupero, il restauro e il risparmio energetico delle cascine (Piercarlo Guaineri); inquadramento normativo, prospettive applicative delle norme e indicazioni operative (Maria Sala); benefici e problematiche economiche, finanziarie, sociali ed ambientali del progetto; il turismo inbound e la ricettività complementare e alternativa anche oltre Expo 2015 (Giorgio Caire di Lauzet che gestisce in Europa più di 500 dimore storiche cui si aggiungeranno le 100 Cascine).

Ad Alessandro Belgiojoso è toccato presentare la prima macro-fase del Progetto con alcuni capitoli importanti quali i budget sulle tematiche dell’operazione e le prospettive sulle linee di finanziamento.

A lui le conclusioni: “Il Progetto 100 Cascine che intende sottolineare il carattere sovra-locale dell’Expo, includendo e coinvolgendo cascine oltre i confini del Milanese e della Lombardia, non si concluderà con Expo, ma continuerà in prospettiva di un turismo nuovo ed intelligente in grado di valorizzare e rivitalizzare la realtà agricola ed il patrimonio rurale, quale garanzia di una maggiore sicurezza e di un miglior presidio del territorio”. Considerato che Milano registra ogni anno 7 milioni di turisti, non dovrebbe essere difficile recuperarne una nicchia alle cascine in maniera tale da garantire il successo della prima fase.

Le voci delle istituzioni sono state dell’on. Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, presidente della Camera di Commercio di Pavia e proponente della legge per la tutela e il recupero dei fabbricati rurali (stanziamento di 80 milioni di euro); di Renata Crotti, assessore al Turismo della Provincia di Pavia; di Mario Anselmi, assessore all’Agricoltura della Provincia di Pavia; di Mario Nava, direzione generale della Regione; Stefano Grillo, responsabile Relazioni istituzionali di Expo.

Da Mezzana Bigli, in una tiepida giornata di novembre, è partito un messaggio forte rivolto ai decisori regionali e nazionali. Forse, la volta buona per la politica di rispondere alla razionalità, non alla propria convenienza: perché le ingenti risorse necessarie per la riqualificazione non possono essere sostenute interamente dagli agricoltori. I segnali positivi comunque ci sono: il Progetto dovrebbe godere di una normativa speciale che permetterà un iter più spedito verso il 50% di stanziamenti a fondo perduto; e verrà presentato alla prossima riunione del Bie di Parigi.

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