_news #214
19 Novembre 2009
Piano di Governo del Territorio, ecco la Milano del 2030
Il sindaco Letizia Moratti e l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli hanno presentato alla città lo strumento urbanistico: più verde, più abitanti, più servizi, più infrastrutture

Benito Sicchiero

A due anni dalla prima elaborazione, il Piano di Governo del Territorio-PGT di Milano, lo strumento urbanistico destinato a disegnare la metropoli del 2030, ha fatto un altro passo avanti con il nuovo incontro con la città che il sindaco Letizia Moratti e l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli hanno voluto. Al Teatro dell’Arte di Milano il mondo economico e le parti sociali, imprenditori, associazioni, architetti, commercianti – per Assoedilizia presente il presidente Achille Colombo Clerici ed altri esponenti del vertice tra cui Edgardo Barbetta, Bernardo Negri da Oleggio, Luca Stendardi – hanno discusso sul futuro della città.

Letizia Moratti ha fatto il punto sullo stato dei lavori e ne ha riassunto gli obiettivi. La Giunta comunale ha approvato la proposta di adozione del PGT che è ora all’esame del Consiglio. Dopo le osservazioni da parte delle Circoscrizioni che hanno tempo fino a dicembre, lo strumento resterà a disposizione della città ancora per un anno e quindi tornerà in Consiglio per l’approvazione.

In estrema sintesi, il documento si incentra su tre punti: il Piano, le Regole, i Servizi.

Il primo obiettivo è una città più verde, con più infrastrutture, con più servizi pubblici più facilmente accessibili. E con più case ed abitanti (1.650.000 invece del milione e 300.000 attuale).

Sembra la quadratura del cerchio se si considera che oggi l’edificato copre il 73% dell’angusto territorio comunale (182 kmq, il Comune di Roma, per citare, amministra una superficie otto volte più vasta) e si punta, nel 2030, a ridurre l’edificato al 65%. Il segreto sta nel recupero alla fruibilità delle vaste aree dismesse, anche demaniali, che oggi non sono accessibili.

Una città più popolosa necessita di più articolate ed efficienti infrastrutture per limitare al massimo l’uso dei mezzi privati e quindi dell’inquinamento. Ecco quindi le nuove linee metropolitane 4 (interamente finanziata dallo Stato) e 5, con fermate che non disteranno più di 500 metri da qualsiasi edificio, e nuovi collegamenti con l’hinterland.

Servizi. Il PGT cambia le regole con le quali gli operatori si rapportano con la pubblica amministrazione. Sarà il Comune a decidere in quale contesto si costruirà un edificio. In questa logica, ogni servizio di base – dall’Asl alla scuola al centro di ricerca, sono circa 80 le diverse tipologie – sarà raggiungibile dagli utenti in non più di 10 minuti, evitando i “casi Arcimboldi” realizzati senza collegamenti.

E’ quindi toccato a Masseroli illustrare i dettagli del PGT che, ha sottolineato, è modificabile: un Piano che non prevede ulteriore consumo di suolo. Anzi, prevede la restituzione di una parte di esso alla cittadinanza. Qualche cifra-obiettivo: passare dagli attuali 13,5 mq di verde per cittadino ai 30 mq del 2030; da 74,6 km di metropolitana a 292 km con dieci linee.


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