_comunicato #311
10 Ottobre 2008
Assoedilizia denuncia il caso dell’Immobiliare San Carlo Trieste.
Dignitosi appartamenti al canone di 270 Euro mensili. E i sindacati inquilini protestano: "Insostenibili!"
L’associazione dei proprietari: “Azioni sindacali di questo genere non rispondono ad equità sociale e non favoriscono l’investimento privato in case da offrire in locazione”
Milano – Alcune decine di inquilini, assistiti dal Sicet (uno dei sindacati di categoria) insorgono contro affitti di 270-305 euro mensili ritenendoli “insostenibili”.

La denuncia viene dal Consigliere di Assoedilizia avv. Cesare Rosselli che assiste l’ Immobiliare San Carlo Trieste per conto dell’associazione dei proprietari di casa. Il quale aggiunge: “Si tratta di una piccola parte degli inquilini dell’Immobiliare ai quali non sono stati locati tuguri fatiscenti, ma dignitosi alloggi con una superficie media di 60 mq inseriti in un complesso situato nella zona di piazza Frattini al Lorenteggio. Ogni alloggio, ubicato peraltro in decorosi stabili di civile abitazione, è ben tenuto, attrezzato di impianti di riscaldamento ed acqua calda centralizzata, di portineria, con due ascensori per edificio, al centro di una rete di servizi pubblici. Agli inquilini, che peraltro godono di un trattamento difficile da riscontrare in altre realtà milanesi, è stato proposto un nuovo canone di locazione che ritocca il precedente livello da equo canone, o poco più, a 270-305 euro al mese, appunto”.

Da qui la contestazione del sindacato che parla di “raddoppio dei canoni”, di “rottura unilaterale della trattativa per il rinnovo del contratto di locazione”, di tentativo, da parte della proprietà, “di eliminare ogni forma di organizzazione degli inquilini”, di voler “eliminare dal patrimonio le fasce più deboli”. “In realtà – è la risposta della Immobiliare San Carlo Trieste – abbiamo sempre tenuto ben presenti le necessità di un inquilinato che conta anche mezzo di secolo di presenza, siglando nel tempo accordi e contratti di grande favore per esso. E l’incontestabile riprova è che gli adeguamenti richiesti sono ben al di sotto della media del mercato milanese”.

Secondo Assoedilizia, l’episodio rivela un atteggiamento negativo dei sindacati inquilini, o almeno di una loro parte, perché – invece di rendere merito ad una proprietà che assolve, in un certo senso, ad un compito sociale praticando canoni di locazione quasi equivalenti a
quelli dell’edilizia popolare – non favoriscono la composizione dei
diversi interessi che sicuramente premierebbe gli inquilini.
Certamente esempi di questo genere non incentivano la diffusione dell’investimento privato nella locazione abitativa di cui ha grande bisogno la nostra città.


Assoedilizia, la borghesia storica di Milano e della Lombardia
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