21 Febbraio 2007
Certificazione energetica degli edifici: nuovo balzello per i proprietari di casa
Colombo Clerici: "La razionalizzazione dei consumi va sostenuta da incentivi pubblici"
Milano, 21 febbraio 2007 - Il Governo ha presentato l’altro ieri il “pacchetto energia”. Di questi provvedimenti il più importante è senz’altro decreto legislativo 29 Dicembre 2006 n°311 che fissa una nuova e completa disciplina sulla certificazione energetica. Tale normativa, che ha un impatto rilevante sul settore immobiliare, obbliga nei prossimi tre anni tutti coloro che venderanno, affitteranno o chiederanno agevolazioni pubbliche riguardanti una proprietà immobiliare a dotarsi di una certificazione energetica.
“Se è vero che l'energia consumata nel settore residenziale e terziario, rappresenta già oggi oltre il 40% del consumo finale di energia in tutta l’Unione Europea” ha detto il Presidentedi Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici “e che quindi le istituzioni comunitarie e nazionali devono ridurre i consumi di questo settore, è altrettanto vero che il costo inerente non può ricadere solo sui proprietari. Gli oneri sulla proprietà immobiliare nel nostro Paese sono già numerosissimi e – spesso – intollerabili: non vogliamo che gli obblighi di certificazione energetica, peraltro assai costosi, diventino un nuovo balzello sugli immobili”.
Il decreto n° 311 prevede, tra le altre cose, l’estensione dell’obbligo di certificazione energetica agli edifici esistenti nel momento in cui vengano immessi nel mercato immobiliare, più precisamente:
· A decorrere dal 1 Luglio 2007, agli edifici di superficie utile superiore a 1000 mq, nel caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile;
· A decorrere dal 1 Luglio 2008, agli edifici di superficie utile fino a 1000mq, nel caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile con l’esclusione delle singole unità immobiliari;
· A decorrere dal 1 Luglio 2009 alle singole unità immobiliari, nel caso di trasferimento a titolo oneroso.
· A decorrere dal 1 Gennaio 2007, l’attestato di certificazione energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare interessata, è necessario per accedere agli incentivi ed alle agevolazioni di qualsiasi natura, sia come sgravi fiscali o contributi a carico di fondi pubblici o delle generalità degli utenti, finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’unità immobiliare, dell’edificio o degli impianti.
· A decorrere dall’entrata in vigore della certificazione energetica sarà obbligatorio quanto segue:
- nel caso di trasferimento a titolo oneroso di interi immobili o di singole unità immobiliari detto attestato sarà allegato all’atto di trasferimento a titolo oneroso, in originale o copia autenticata;
- nel caso di locazione di interi immobili o di singole unità immobiliari detto attestato sarà emesso a disposizione del conduttore o ad esso consegnato in copia dichiarata dal proprietario conforme all’originale in suo possesso;
- in caso di violazione dell’obbligo previsto inerente la redazione del certificato energetico o della diagnosi energetica il contratto di vendita è nullo. La nullità può essere fatta valere solo dall’acquirente.
Assoedilizia mostra perplessità su tempistiche molto ristrette per l’applicazione di queste ed altre disposizioni contenute nel decreto. “In particolare” ha aggiunto Colombo Clerici “la nostra Associazione chiede che la razionalizzazione dei consumi energetici sia sostenuta da incentivi pubblici perché l’interesse ambientale che ha motivato la disciplina è prevalentemente pubblico. Le agevolazioni previste in Finanziaria devono essere resi permanenti”.
Inoltre. I Comuni sono chiamati a controllare la correttezza delle certificazioni: riusciranno questi enti già oberati dalle proprie funzioni a garantire questo controllo o creeranno sperequazioni? La certificazione di un condòmino intraprendente potrebbe condurre ad una sua istanza per la ridiscussione dei millesimi condominiali. Il decreto, così, porterebbe ad una diffusa, ulteriore, litigiosità condominiale.