_comunicato #295
09 Settembre 2008
Reformatio in pejus e federalismo fiscale
Dichiarazioni del pres. Colombo Clerici a commento dell'intervento del ministro La Russa

“I proprietari immobiliari che, come tutti i risparmiatori di vecchia tradizione, eccellono nella dote dell'elefante, cioè la memoria, rilevano come storicamente ogni modifica della legislazione tributaria riguardante gli immobili (ad eccezione delle esenzioni per la prima casa) introdotta anche con la motivazione di un semplice accorpamento di imposte o di una razionalizzazione del sistema, sia stata purtroppo l'occasione per introdurre aggravi del carico fiscale a loro danno. Conseguentemente, se questa è la prospettiva, ritengono che, sia pure a malincuore, poiché una provvida riforma sarebbe auspicabile, si debba dar ragione al ministro La Russa quando afferma che è meglio soprassedere a qualsiasi revisione organica della fiscalità immobiliare, piuttosto che rischiare di peggiorare le cose.
Rimangono però aperti alcuni problemi.
Quello primario dell'incentivazione, sul piano fiscale, della locazione privata; quello della copertura a regime del vuoto di introito per i Comuni, creato dalla esenzione ICI per l'abitazione principale in proprietà (perché il rischio è quello che tale onere ricada sulle spalle di coloro che son rimasti a pagare l' ICI); e quello del concorso dei lavoratori pendolari-city users nel pagamento dei servizi erogati a loro favore dal Comune nel quale esercitano l'attività lavorativa.
Al di là della riforma organica, pensiamo dunque ad un opportuno parziale restyling in questo senso. Le misure idonee sono note: cedolare secca per gli affitti-blocco della dilatazione delle aliquote ICI e competenza statale in materia di valori catastali-introduzione dell'ISCO, come da noi suggerito.”
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