20 Marzo 2008
Piccioni in Città
-Abolire il divieto di caccia
-Somministrare ai piccioni cittadini mangime anticoncezionale
A Milano i piccioni imbrattano monumenti e case, danno fastidio ai passanti, e rappresentano un rischio salute per la cittadinanza in quanto sono portatori di parassiti e malattie.
Il solo danno economico per gli immobili – per operazioni di pulitura e disinfestazione – è di oltre 5 milioni all'anno.
Il flagello dei piccioni nelle nostre città ha la sua origine storica in una legislazione sulla caccia che, nel presupposto che si trattasse di animali domestici, al pari del pollame e dei cunicoli, definiva questa specie come non cacciabile. Per questo motivo, nelle campagne non si può sparare ai piccioni.
La specie dunque prolifica ed invade le città: soprattutto nelle parti storiche, dove la tipologia costruttiva ed edilizia ha sempre favorito il proliferare di tali animali. Sicché il fenomeno colpisce particolarmente le città d'arte, come Cremona, Pavia, Mantova; non parliamo di Venezia.
Oggi i piccioni, nella gran parte, non sono più di proprietà privata, né sono domestici. Quindi è fuori luogo continuare a considerarli specie non cacciabile.
Per ridurre ulteriormente il danno derivante alle città occorre proibire la vendita nelle pubbliche vie di mangime ad essi destinato, ma somministrare anche a questi animali mangime trattato con anticoncezionali, in modo da limitarne la procreazione.
Achille Colombo Clerici
Presidente Assoedilizia