_comunicato #2
25 Gennaio 2007
Chi invoca il ritorno dell'equo canone...
Milano, 25 gennaio 2007 - Chi invoca il ritorno dell'equo canone dimentica che molti degli attuali problemi abitativi italiani derivano da quindici anni di applicazione di quella legge. Le case in affitto,in quegli anni, si sono ridotte alla meta'(moltissimi proprietari immobiliari hanno dismesso la proprieta' tenuta in locazione data la remunerativita' nulla dell'investimento) : siamo rispetto agli altri Paesi europei assolutamente fuori dagli strandard medi .Attualmente in Italia c'e meno del 20 per cento di alloggi in locazione,contro una media europea di oltre Il 40 per cento.
Cio' significa che molti nostri concittadini sono stati costretti ad acquistare gli alloggi per risolvere il problema della casa. In tale situazione sono rimasti sacrificati i meno abbienti per i quali,con l'equo canone,l' acquisto ( per mancanza di disponibilita' finanziaria o di interesse a comprare l'alloggio ) e la locazione (per la rarefazione dell'offerta) erano diventati miraggi.
Altri danni dell'equo canone sono stati : Il degrado immobiliare delle citta',per la riduzione delle manutenzioni, e l'esplosione' del pendolarismo, con tutte le conseguenze negative sul piano ambientale,dovuto all'esodo dalle citta' alla ricerca di offerte abitative. Inoltre, se venisse reintrodatta una qualsiasi forma di canon di locazione amministrati, si andrebbe incontro ad un generale impoverimento dell'80 per cento delle famiglie italiane che sono proprietarie di casa,a causa del prevedibile decremento dei valori immobiliari.
La tassazione,poi,della casa,fondata sull'attuale impostazione catastale a base patrimoniale,e disancorata da qualsiasi riferimento alla redditivita' dell'immobile, seguirebbe valori storicamente registrati in trend ascensionale, colpendo iniquamente in modo sperequato cespiti di valore decrescente, con un prelievo fiscale crescente.
Colombo Clerici -pres .Assoedilizia
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