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28 Novembre 2007
Il ruolo di Milano in Italia: capitale morale e motore economico - Expo 2015 - Intervento del Presidente Avv. Colombo Clerici al Convegno Associazione Benemeriti del Comune e della Provincia di Milano del 28 novembre 2007
L’Expo 2015 è l’occasione storica per Milano di recuperare il ruolo ed il compito di capitale morale del Paese. Quel ruolo, non solo etico e culturale, ma anche e soprattutto di impegno civile e di responsabilità sociale e democratica conquistato lungo tutto il secolo scorso, ad iniziare dalla Esposizione internazionale del 1906.

Un ruolo che, per la verità, non è mai venuto meno nel campo del lavoro e dell’economia, considerato peraltro che Milano e la Lombardia continuano ad essere il motore d’Italia (basti pensare al residuo fiscale pro capite che è di 3.200 euro moltiplicati per 10 milioni di abitanti) e rappresentano uno dei quattro motori d’Europa, come sono state definite le Regioni del Rhône-Alpes, della Catalogna, del Baden-Württemberg e della Lombardia, appunto.

Un ruolo tuttavia che l’Italia non ci ha mai particolarmente aiutati a mantenere (anche nell’interesse dell’Italia stessa), visto che di tutti i grandi eventi internazionali (che rafforzano la competitività) realizzati nelle varie città italiane, negli ultimi vent’anni, non uno ha riguardato Milano (che non ha dunque beneficiato dei relativi investimenti).

Andando a ritroso, nel tempo, le Olimpiadi invernali 2006 a Torino (2 MLD di investimenti); il G8 e la capitale europea della cultura a Genova nel 2005 (2 MLD di investimenti statali); il Giubileo a Roma nel 2000 (3 MLD) le Colombiadi sempre a Genova nel 1992.

Gli investimenti pubblici italiani in impianti ed infrastrutture sono serviti a rilanciare la funzionalità e l’attrattività di queste città, anche ai fini della loro competitività internazionale.

Le infrastrutture di servizio necessarie alla competitività della Regione

Milano, con la regione metropolitana di riferimento, è rimasta arretrata, sotto questo profilo e molto deve fare per presentarsi adeguatamente al traguardo del 2005.

Emblematico il settore della mobilità e dei trasporti. La Lombardia, che detiene il 50% dell’interscambio totale del Nord-Italia, nel confronto con le 132 principali regioni dei 5 paesi più importanti d’Europa si colloca al 71° posto per dotazione ferroviaria ed al 91° per quella stradale.

Nell’Italia stessa, la nostra Regione si situa al 14° posto nel rapporto Km / abitanti, quanto a rete stradale e ferroviaria.

L’hub internazionale di Malpensa, nel cui bacino si trovano oltre 25 milioni di abitanti ed il 60% delle imprese italiane (nella sola Lombardia sono più di 810.000) non è adeguatamente sostenuto dalla politica della nostra Compagnia di bandiera.

E dunque, attualmente, in questo settore, il quadro di efficienza non è dei migliori: ciò si traduce in disagi nella circolazione di persone e merci ed in un costo aggiuntivo per le imprese.

Questa situazione lombarda e milanese ha già avuto riflessi negativi sugli IDE; gli investimenti diretti esteri del settore privato.
La nostra città, che guidava fino all’anno scorso la classifica delle provincie italiane con maggior investimenti esteri, in rapporto al PIL (seguita da Torino e da Firenze), quest’anno è stata superata da Torino (grazie al rilancio conseguente alle Olimpiadi invernali) con il 4,09% di IDE, contro il 3,79% di Milano.

Si osservi, peraltro, che il livello degli investimenti esteri in Italia (con lo 0,5% del P.I.L.) rappresenta un decimo di quello degli altri paesi europei più avanzati, e Milano può essere trainante anche in questo campo.

L’Expo 2015 può essere dunque una grande chance per tutto il Paese e l’Italia deve credervi fortemente.

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Le sedi delle istituzioni europee e l’Italia

Quanto all’Europa, va fatto altro discorso.

Milano è in lizza per l’assegnazione della Esposizione con una città extraeuropea; Smirne.

Non è in gioco una questione di campanile, ma una questione di interessi socio-economici, politici e culturali che debbono indurre l’Europa a militare per la scelta della nostra città.

L’Europa è peraltro moralmente debitrice, nei confronti del nostro Paese per quanto riguarda la collocazione di sedi di organi, istituzioni , agenzie comunitarie.
Il Parlamento, il Consiglio dei Ministri, la Commissione a Bruxelles;
- Il Consiglio dei Ministri, la Corte di Giustizia, la Corte dei Conti, la Banca Europea
Investimenti, a Lussemburgo
- Il Parlamento Europeo a Strasburgo
- L’Istituto monetario europeo a Francoforte
- Enti ed agenzie in tutte le città europee (da Londra a Lisbona, da Dublino ad Alicante ed
a Bilbao)
- L’Italia è il fanalino di coda con l’agenzia per la formazione professionale (condivisa con
Berlino e Tessalonica) e recentemente quella per l’alimentazione a Parma.

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Le trasformazioni socio-economiche e territoriali di Milano

La nostra città sta compiendo un grosso sforzo in un processo di riconversione che ha una portata storica: siamo ad un passaggio epocale.

Milano si trasforma da città a vocazione produttivo-industriale in città terziaria e finanziaria: in città dei consulenti e dei professionisti ed il suo paesaggio, ma anche il suo volto sociale stanno cambiando rapidamente. Dalle ciminiere ai grattacieli, dalle tute blu ai colletti bianchi.

11 milioni di metri quadrati di aree industriali dismesse nel giro di 10 anni non significano solo un pezzo di città (circa 1/10 del territorio urbanizzato) da rifare, con il relativo impegno economico-sociale e tutte le opportunità che possiamo ben intuire.

Significano soprattutto posti di lavoro perduti come conseguenza della chiusura delle attività industriali; l’esodo dalla città di 220 mila famiglie e la conseguente riduzione della capacità complessiva di spesa nella città che ha comportato, a sua volta, la chiusura di oltre 20 mila esercizi commerciali ed artigianali.

Ma anche pendolarismo, con i problemi di mobilità, di inquinamento, di squilibrio nella gestione dei servizi e nella finanza locale. Un ricambio sociale di dimensione macroscopica. Due dati: la sparizione della classe produttiva operaia ispiratrice di una solida cultura (che tra l’altro ha generato molti imprenditori); e l’inserimento nel tessuto cittadino di 250mila stranieri (tra regolari ed irregolari) su una popolazione totale di un milione e 300mila abitanti. Quindi una città alla ricerca di equilibri.

Le eccellenze e le specificità di Milano

Milano ha tutti i titoli per ospitare adeguatamente l’Expo 2015.
Con i suoi 4 poli di eccellenza:
- sanitario
- universitario
- culturale, scientifico-tecnologico e artistico
- finanziario e commerciale
è in grado di assicurare un livello di competitività di valore assoluto.

I beni e le attività culturali, la moda ed il design, la tradizione enogastronomica ed i centri di scienza e di produzione alimentare, l’attrattività dell’ambiente storico-urbano e dei luoghi naturali milanesi e lombardi sono in grado di esercitare un indiscutibile ed ineguagliabile appeal verso visitatori italiani e stranieri.

Milano si trova geograficamente in una posizione in grado di propiziare, non solo l’accesso, nel giro di poco più di un’ora di viaggio, ad alcune fra le più belle località montane e marine per turisti e visitatori che provengono dal mondo intero; ma anche la confluenza di un largo bacino di utenti locali costituito da oltre 25 milioni di italiani a distanza di non più di 2 ore di viaggio in automobile o in treno, e da tutto il comprensorio centro-europeo (svizzero, e sud-tedesco) che sarà collegato alla Lombardia da due direttrici ferroviarie ad alta velocità del sistema Alp Transit; l’asse padano-romando del Loetshberg già in funzione dalla scorsa estate che sfocia a Domodossola e quello padano-renano del Gottardo (collegante Zurigo a Lugano e Chiasso) che nel 2015 sarà già operativo.
E sarebbe bene, a questo proposito, che i nostri amministratori si affrettassero a pervenire alle opportune decisioni per realizzare la tratta italiana di collegamento con Milano.

Il sistema della ricettività alberghiera, ricco non solo dei 364 alberghi cittadini, ma di tutto il sistema turistico-ricettivo, centro-lombardo che si estende sino a Bergamo, a Como ed a Lugano, è in grado di dare risposte più che adeguate. Milano è dotata di un gran numero di hotel d’élite. Necessita forse di un maggior numero di alberghi a 2 e 3 stelle per essere in grado di potenziare i flussi di quel turismo di massa che potrebbe essere attirato dai tesori artistici e monumentali presenti in città e nelle zone circostanti.

In tal senso la nostra organizzazione si sta muovendo per il varo di normative che permettano tipologie più economiche nella realizzazione e nella gestione degli alberghi popolari.

Quale città presenteremo all’Expo 2015?

In vista della scadenza del 2015 Milano sta impostando, proprio in questi giorni, alcuni progetti urbanistici strategici, (che vanno ad aggiungersi a tutte le iniziative già varate, quali quelle di S.Giulia, del Centro Direzionale, del Portello Fiera .....) in grado di dotare la nostra città di un cospicuo corredo di attrezzature complementari rispetto al centro fieristico di Rho-Pero.
Ed è implicito che questi progetti siano subordinati alla assegnazione dell’Expo alla nostra città.
Ma, proprio in questi giorni, l’amministrazione comunale sta ponendo mano, più in generale, alla redazione del Piano di Governo del Territorio, che sarà informato ai nuovi principi introdotti dalla legge regionale: il principio di maggiore autonomia comunale, di flessibilità delle scelte, di perequazione urbanistica.
L’impulso alla vitalità di Milano che può derivare dall’Expo 2015 combinato con il P.G.T. può essere il volano per perseguire alcuni obiettivi molto importanti per la città ed il Territorio milanese.

- Direttrici di sviluppo (riassetto del sistema trasportistico e delle funzioni insediative)
- anzitutto, un piano di sviluppo del comprensorio sulla base di poli e di direttrici condivise con la Provincia e con i Comuni dell’hinterland che permettano di portare a soluzione il grave problema della mobilità e dei trasporti dell’area e conseguentemente i problemi del pendolarismo.

- Polo virtuoso sul piano ambientale ecologico ed energetico
- un sistema di interventi attraverso i quali il comprensorio milanese da centro di inquinamento, e di congestione, si trasformi gradatamente in polo virtuoso sul piano ambientale ed energetico, modello per l’intero paese e catalizzatore di investimenti e di contribuzioni nazionali (penso al PM 10 ed all’inquinamento atmosferico, al teleriscaldamento, alla doppia rete idrica, al miglioramento dello standard di risparmio energetico degli edifici, al concorso nella riduzione del debito per l’anidride carbonica).

- Patrimonio di aree ad alto valore ambientale
- una significativa dotazione pubblica di zone di pregio ambientale e paesaggistico (verde, parchi, in tutta la cintura urbana) attraverso il meccanismo perequativo oculatamente gestito dal Comune in spirito di equità verso i portatori di interessi più deboli e soprattutto avendo di mira l’interesse pubblico.

Chissà che l’Expo 2015 non sia dunque per Milano l’occasione per dimostrare ad una Italia abituata a programmare il day by day, che si può anche pensare, con costruttività, ad un futuro non proprio così vicino.
In questo la nostra città può tornare ad essere la capitale morale del Paese.
Achille Colombo Clerici
Presidente Assoedilizia
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