_news #267
24 Novembre 2010
Consumatori Associazioni Lombarde – Seminario in Assoedilizia – “Progetto Risparmio Famiglie”
Seminario in Assoedilizia

Il Progetto “Risparmio e Famiglie”, con il contributo della Regione Lombardia, illustrato in Assoedilizia dalle associazioni dei consumatori

L’ECONOMIA DI CASA HA SALVATO IL PAESE
MA L’EROSIONE DEL RISPARMIO AVANZA

Più informazione (auspicati i legal aid) per tutelare dai molteplici assalti al salvadanaio domestico. Colombo Clerici: “La casa resta l’investimento più sicuro”

Benito Sicchiero

Il tradizionale risparmio delle famiglie italiane (secondo al mondo) si è rivelato un formidabile ammortizzatore sociale che assopisce tensioni le quali probabilmente sarebbero esplose con ben altre dimensioni in questi tempi di crisi.
Perciò va tutelato spiegando alle famiglie la maniera migliore di gestirlo e mettendole in guarda dagli sciacalli che tentano di mangiarselo.

Questo, in sostanza, il “Progetto Risparmio e Famiglie” realizzato dalle Associazioni di Consumatori della Lombardia (Adoc, Adusbef, Codacons, Coniacut, Federconsumatori) con il contributo della Regione Lombardia presentato a Milano nella sede di Assoedilizia cui il presidente e vicepresidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici ha portato il saluto.

“Quanto è successo in Usa – ha detto Colombo Clerici – è conseguenza di un atteggiamento culturale, da un lato, e di una crisi economica strutturale dall’altro, e sottolinea l’importanza della cultura del risparmio (900 mld di euro, il doppio della capitalizzazione in Borsa) propria delle famiglie italiane cui l’investimento in immobili (cinque volte il risparmio) ha in parte evitato le conseguenze della recessione.
Un patrimonio sicuro, quello della casa, goduto da 23.600.000 famiglie (47 milioni i soggetti proprietari immobiliari – fabbricati e terreni) costituito da 28.5000.000 abitazioni per un valore di 5.000 mld, quasi tre volte il debito pubblico”.

Su questo bene si addensano comunque ombre: una per tutte, l’eccesso di nuove costruzioni che non si sa da chi verranno acquistate; già oggi a Milano ci sono migliaia e migliaia di alloggi non occupati. Sui prezzi, Colombo Clerici ha ricordato che il mercato è soggetto a cicli grossomodo settennali, pertanto gli alloggi torneranno ai livelli del 2007 non prima del 2013-2014.

Per bene amministrare i propri risparmi le famiglie devono conoscere il più possibili i “mercati”.

Questa fondamentale funzione di informazione viene svolta principalmente dalle associazioni dei consumatori attraverso sportelli aperti al pubblico.

Funzione che abbisogna comunque di contributi – ha sostenuto Nunzio Bongiovanni, presidente di Adoc Lombardia – in quanto le spese di gestione, anche se ridotte grazie all’apporto del volontariato, non sono coperte dalle quote associative.
Tali contributi provengono da parte delle multe inflitte dalle Authority alle imprese autrici di irregolarità.
Quindi non si parla di contributi pubblici, ma privati (sia pure forzati): nel 2009, 30 mln di euro da ripartire tra 32 associazioni di consumatori, su un totale di 300 mln di euro di multe pagate.

Sull’utilità di maggiore informazione, un esempio: tutti sanno quanto consuma la propria automobile e tutti puntano al risparmio di carburante. Ma chi sa quanto potrebbe risparmiare nel riscaldamento del proprio alloggio?

Altro tema, il ricorso al credito. Anche in questo caso il monito viene dall’eccessivo indebitamento delle famiglie americane e dalle sue note conseguenze.

E’ necessario che le famiglie, prima di chiedere un prestito, facciano bene i conti sulla possibilità di restituirlo e sulle spese ad esso connesse.

Le mille trappole delle carte di credito (sono in rapido incremento le cosiddette card-branded) illustrate da Marisa Costelli, presidente di Adusbef Lombardia, rilevano quanto siano disarmati gli utenti. Occorrerebbe un aiuto capillare al consumatore come quello fornito dal legal aid, diffuso all’estero, ma praticamente impossibile in Italia: avvocati, che aprono l’ufficio sulla strada, ai quali ci si può rivolgere con costi minimi.

Se il risparmio delle famiglie, quindi, ha salvato finora da conseguenze più gravi l’economia del Paese, non si deve riposare tranquilli. Un dato per tutti. Se dividiamo i consumi mensili in tre fasce – di prima necessità quali alimenti, bollette, affitto o mutuo ecc.; di seconda necessità quali vestiti, telefonino, auto nuova; voluttuari quali ristorante, gite, etc. – si vede come il livello di consumo si stia continuamente abbassando.

Prima la quasi totalità dei consumatori poteva accedere senza problemi alla fascia voluttuaria; oggi il ceto medio deve rinunciare a molte delle cose di seconda necessità.


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